PARTE CIVILE – IL SOSTITUTO PROCESSUALE NON PUO’ COSTITUIRSI” – Cass. Pen. 2828/2012

Interessante pronuncia degli Ermellini in ordine ai poteri ed alle facoltà concesse al sostituto processuale del procuratore speciale . A seguire una serie di massime e sentenze che chiariscono i limiti e le potestà di quest’ultimo

“Il sostituto processuale del procuratore speciale nominato dalla persona offesa non ha il potere di costituirsi parte civile, considerato che l’attribuzione al difensore del potere di Continua a leggere

Maltrattamenti in famiglia. Il padre irascibile non è punibile se non sottopone i conviventi ad una regime di vita insopportabile

I giudici di legittimità, in accoglimento del ricorso, hanno specificato che, costituendo l’abitualità della condotta è un requisito fondamentale per la configurabilità del reato,mentre  la sporadicità degli episodi in oggetto determina il venir meno dell’applicabilità dell’articolo citato, non potendo rilevare a tal fine nè il clima di tensione tra i coniugi, nè il carattere violento ed aggressivo del Continua a leggere

Lavori di pubblica utilità. Omessa indicazione dell’ente e ammissibilità della richiesta

Il motivo di doglianza del difensore nell’atto di appello era riferito alla mancata applicazione della sostituzione della pena detentiva con  quella dei lavori di pubblica utilità , negata sul presupposto che la Comunità Omissis  non risultasse convenzionata e  con l’incongruità ed inadeguatezza di una pena diversa rispetto a quella inflitta a ragione dei precedenti del ricorrente. Su questo secondo Continua a leggere

Remissione nel termine per proporre appello all’imputato contumace difeso dal difensore d’ufficio

  • che a seguito del DL 17/2005 che ha recepito le indicazioni della Corte europea di Strasburgo su alcune norme  del codice di procedura penale che violano in materia di contumacia l’art.6 CEDU la condizione di imputato irreperibile implica  il diritto di essere rimesso nei termini per proporre impugnazione avendo il Governo eliminato l’onere probatorio a carico dell’imputato Continua a leggere

Assoluzione in primo grado e riforma in appello. La Corte deve motivare con maggior forza persuasiva per superare gli elementi dubbi

 la Corte d’Appello può annullare l’assoluzione pronunciata dal Tribunale solo se cade ogni ragionevole dubbio sulla colpevolezza. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 40513 dell’8 novembre 2011, ha assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste, quattro imputati per spaccio sulla base del fatto che la Corte d’Appello aveva ribaltato il verdetto del Tribunale Continua a leggere

E’ possibile abbandonare l’abitazione coniugale dopo pochi mesi dal matrimonio. Non costituisce addebito di colpa

Abbandonare la casa coniugale a pochi mesi dal matrimonio, interrompendo una lunga convivenza prematrimoniale, non può essere causa di addebito della separazione.

Interessante sentenza del Tribunale di Milano che, con la sentenza n. 3064/2013, ha dichiarato la separazione di una coppia, lui italiano e lei straniera, rifiutando, però, la domanda di addebito Continua a leggere

Assolto il padre che non versa il mantenimento al figlio maggiorenne studente

Non è punibile ai sensi dell’articolo 570 c.p. chi non versa il mantenimento ai figli maggiorenni anche se ancora studenti. Fatti salvi gli obblighi imposti dalla legge sul divorzio. La Suprema Corte ritorna sulla vexata questio ed in particolare suulla violazione degli obblighi di assistenza al figlio studente.

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Coltivazione di marijuana e ultime pronunce di legittimità. Il caso di poche piantine ritrovate in casa

La sentenza impugnata, nel ribadire il giudizio di responsabilità espresso dal primo giudice, evoca la giurisprudenza delle Sezioni Unite di questa suprema Corte (S. U. 24/04/2008 Rv. 239920) di cui pone in luce i tratti essenziali, mostrando di condividerli pienamente. In fatto, poi, si aggiunge che la coltivazione oggetto dell’imputazione era costituita da  tre  piante di canapa indiana alte 1 Continua a leggere

La valutazione della prova indiziaria

Si osserva che “la prova indiziaria di cui al secondo comma dell’art. 192 c.p.p. deve essere costituita da più indizi e non da uno solo di essi, e i molteplici indizi, nel loro insieme, devono essere univocamente concordanti rispetto al fatto da dimostrare, nonché storicamente certi e rappresentativi di una rilevante continuità logica con il fatto ignoto ” (Cass.pen.sez.I 7027/2000). La verità Continua a leggere

Intercettazioni telefoniche. Decreto autorizzativo nullo. Utilizzabilità

Le S.U. con la nota sentenza Racco hanno affermato che qualora non siano osservate le disposizioni previste dagli artt 267 e 268 cpp, l’l’inutilizzabilità dei risultati dell’intercettazione telefonica rappresenta una concreta attuazione dei precetti costituzionali posti a presidio della libertà e della segretezza delle comunicazioni, la cui inosservanza determina la totale espunsione del materiale Continua a leggere