Il mancato chiarimento di circostanze utili nell’esame dell’imputato e la prova del reato.

La negazione o il mancato chiarimento, da parte dell’imputato, di circostanze valutabili a suo carico nonchè la menzogna o il semplice silenzio su queste ultime possono fornire al giudice argomenti di prova solo con carattere residuale e complementare ed in presenza di univoci elementi probatori di accusa, non potendo determinare alcun sovvertimento dell’onere probatorio. Continua a leggere

Droga nell’abitazione coniugale. Connivenza o concorso ?

 Invero, ribadisce la Giurisprudenza in fattispecie analoga di droga rinvenuta nella abitazione coniugale,  che “in tema detenzione di sostanze stupefacenti a fine di spaccio, la distinzione tra connivenza non punibile del coniuge e concorso nel delitto va individuata nel fatto che mentre la prima postula che l’agente mantenga un comportamento meramente passivo, nel secondo detto Continua a leggere

Abuso sessuale su minore. L’errore in perizia

Una delle violazioni piu’ evidenti della logica scientifica che emerge in ambito peritale è il verificazionismo . Lo specialista , cioè si crea un’ipotesi di partenza ancora prima di avere tutte le informazioni necessarie  e svolge un lavoro mirante a ricavare dalla valutazione tutte le informazioni confermanti  la sua tesi  e tralasciando, ovviamente,  quelle che possono confutarla . Continua a leggere

Abuso sessuale su minore e valutazione del minore. Le domande inducenti e la incidenza sulla testimonianza

La Cassazione fornisce le linee guida per la valutazione del minore . Il Giudice può trarre il proprio convincimento circa la colpevolezza dell’imputato anche dalle sole dichiarazioni rese dalle persone offese, sempre che siano state sottoposte a vaglio positivo circa la loro attendibilità. In particolare, per i minori è necessario che l’esame della credibilità sia onnicomprensivo e tenga conto Continua a leggere

Abuso su minore. Domande suggestive e genuinità della prova

La psicologia giudiziaria ha ormai da tempo evidenziato come tale tipologia di domande incida sul ricordo del teste e dunque sul suo racconto, tanto che “l’informazione contenuta in domande suggestive riguardanti un dato evento, finisce per incorporarsi nella memoria del teste e contribuirà ad accrescere o diminuire l’accuratezza della successiva deposizione” (Read – Bruce 1984).

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Nessun assegno di mantenimento al figlio trentenne che si licenzia

Per la Suprema corte va revocato l’assegno di mantenimento posto a carico del padre separato per il figlio trentenne che aveva dato le dimissioni ingiustificate dal posto di lavoro . Ed infatti l’assegno è ingiustificato a fronte dell’’età del suo  inserimento nel mondo del lavoro e della sua potenziale autosufficienza. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con l’ordinanza 16799 del Continua a leggere

Riduzione dell’assegno di mantenimento al coniuge costretto ad una gravosa locazione

La Suprema Corte  inoltre in una recente sentenza  ha segnalato che è legittima la riduzione del  mantenimento del figlio a carico del divorziato che vive in affitto con la nuova famiglia. E’ infatti impossibile ignorare il peso del canone sull’onerato, che ha diritto a un tenore di vita corrispondente al reddito. Ed infatti il mantenimento  non può salvaguardare soltanto le esigenze Continua a leggere

Accertamenti tributari e separazione. La Suprema Corte “no ad indagini esplorative”

È a discrezione del giudice ordinare gli accertamenti patrimoniali:  Ed infatti il giudicante nella fattispecie in esame correttamente ha giudicato  irrilevanti ed esplorative le indagini tributarie alla luce della documentazione prodotta circa il patrimonio immobiliare e i beni mobili registrati in capo al coniuge e in mancanza di qualsiasi elemento indiziario circa l’intestazione di beni Continua a leggere

Omesso assegno di mantenimento e ripercussioni sul diritto all’affido condiviso

Il genitore che non versa ai figli l’assegno di mantenimento puo’  perdere  il diritto all’affido condiviso . Il giudice della separazione può derogare alla regola inaugurata con la riforma del 2006, e decidere per l’affido esclusivo all’altro genitore.

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Separazione consensuale. Modifiche solo per fatti nuovi sopravvenuti al giudicato ex art 710 cpc

In  caso  di separazione personale fra i coniugi, le  condizioni della  separazione giudiziale, ai sensi dell’art. 156 c.c., comma  7,possono   essere   modificate  “qualora  sopravvengano   giustificatimotivi”, attraverso il ricorso alla procedura camerale prevista dagli artt.   710   e   711  c.p.c..  Questa  disciplina   e’   applicabile analogicamente anche alla separazione Continua a leggere